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In Lombardia in crescita il disagio psichico degli adolescenti

Lockdown, didattica a distanza, distanziamento, luoghi di aggregazione chiusi. Sono stati mesi difficili per gli adolescenti. E sono ora in aumento i casi di disagio psichico infantile e degli adolescenti, a Milano e in Lombardia. È la denuncia della Cooperativa sociale Comin, suffragata dal parere di esperti e dal confronto con le neuropsichiatrie milanesi e l'Ats.

"Il disagio psichico nei preadolescenti e negli adolescenti -spiega Emanuele Bana, presidente di Comin- sta assumendo una piega preoccupante. La mancanza dei momenti di socialità, come la scuola, i gruppi di pari, l'oratorio, i gruppi scout, e di tutte le attività sportive e ludiche hanno creato terreno fertile per un aumento del livello di disagio, che rischia di sfociare in problemi psichici". Le spie sono, in Lombardia e in tutta Italia, l'aumento delle urgenze psichiatriche, i quadri clinici più severi e l'aumento dei comportamenti autolesivi, di ideazioni e tentativi suicidari, sottolinea la cooperativa Comin in un comunicato stampa. "Abbiamo registrato -aggiunge Bana- nei nostri servizi domiciliari, scolastici, in centri diurni e comunità un aumento del disagio psichico e della sofferenza psicologica degli adolescenti e preadolescenti".

"Da gennaio 2021 ad oggi, abbiamo ricevuto una ventina di richieste di attivazione di interventi educativi privati -spiega Daniela Di Dio, coordinatrice domiciliarità e scolastica Milano della cooperativa-, ovvero dove è la famiglia, magari consigliata da servizi specialistici, a richiedere degli interventi educativi, molti dei quali a favore di ragazzi in dispersione scolastica o ritiro sociale, questo dato confrontato agli anni precedenti è praticamente raddoppiato".

Il sistema sanitario e quello socio sanitario risultano inadeguati. In Lombardia le neuropsichiatrie sono piene, sono poche comunità terapeutiche per adolescenti e altrettanto i centri diurni accreditati a Milano. "Le comunità terapeutiche sono fuori regione -aggiunge Bana- hanno rette molto alte che esauriscono i budget e non permettono un lavoro di integrazione con il territorio e i luoghi di vita dei ragazzi, elementi essenziali, dopo l'uscita della comunità. La carenza di una rete di servizi integrati sul territorio, la comunità a volte rischia di essere l'unica risorsa anche quando le situazioni personali dei ragazzi potrebbero far immaginare un rientro a casa". Comin lancia così un appello ai Garanti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, sia della Regione Lombardia, nella persona di Riccardo Bettiga, sia del Comune di Milano, Silvio Premoli.

"È necessario e urgente che si affronti la situazione - si legge nell'appello-. Oggi si interviene poco e troppo tardi". Il supporto psicologico o psichiatrico per preadolescenti e negli adolescenti risulta infatti carente, su diversi livelli: i servizi territoriali sanitari sono sovraffollati e sottodimensionati; la presa in carico è spesso inesistente o tardiva, senza un'effettiva prevenzione, con il rischio di fossilizzare la sofferenza; la cura spesso rischia di essere ridotta all'aspetto farmacologico. "Tutte questioni da affrontare con urgenza -conclude Emanuele Bana- perché riguardano il diritto al benessere dei cittadini, prima ancora della tenuta sociale e delle spese socio-sanitarie".

Giulia Bondolfi

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