Covid. Vaccinazione, chi deve avere la precedenza per frenare le varianti?

Durante una pandemia come quella causata dal SARS-CoV-2, è impossibile vaccinare rapidamente l'intera popolazione. Quali individui dovrebbero essere vaccinati per primi? I più fragili per ridurre il rischio di ammalarsi? Gli individui più giovani e più attivi per limitare la progressione epidemica?
La decisione è ulteriormente complicata, se adottiamo un punto di vista evolutivo: la vaccinazione induce una pressione selettiva, che può favorire alcuni ceppi del virus, o varianti, resistenti ai vaccini. 1È possibile scegliere strategie vaccinali, che possano rallentare questa evoluzione? Questa domanda è tanto più cruciale dato che la copertura vaccinale contro il Covid-19 rimane bassa in alcuni paesi. Il 18 gennaio 2022, gli scienziati del Centre d'Ecologie Fonctionnelle et Evolutive (CNRS/Université de Montpellier/EPHE-PSL/IRD) hanno pubblicato un quadro teorico in PNAS che valuta l'impatto di varie strategie di vaccinazione sul tasso di emergenza per le nuove varianti.
Ad esempio, nel caso di SARS-CoV-2, la strategia di vaccinare prioritariamente gli anziani sembra altamente efficace, poiché riduce al minimo sia la selezione per una variante resistente che la mortalità complessiva. Questo studio sottolinea l'importanza di prendere in considerazione le dinamiche evolutive del virus come complemento a un focus esclusivo sulla dinamica dell'epidemia. 2
1 Simile a come l'uso irragionevole di antibiotici può favorire la resistenza agli antibiotici tra i batteri.
2 Ad esempio, il solo monitoraggio dei dati relativi al numero di casi, pazienti ospedalizzati e decessi, oltre a tassi positivi, R0, ecc.
Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS): "Targeted vaccination and the speed of SARS-CoV-2 adaptation"