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Covid, studenti in sicurezza con i tamponi molecolari salivari

È appena ricominciato l’anno scolastico per oltre 8 milioni di alunni[1] e mai come oggi l’attenzione di tutti, Istituzioni, docenti, personale ATA e famiglie, è concentrata su un rientro in presenza che possa però garantire a tutti ampi margini di sicurezza.

Anche in considerazione del fatto che, ad oggi, la campagna vaccinale prevede la somministrazione del vaccino anti Sars Covid-19 ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni, ma non contempla i bambini della scuola dell’infanzia, della primaria e gli alunni di I media, ovvero circa 3 milioni e 700.000 studenti.

Per garantire la sicurezza di tutti, riducendo al minimo le chiusure o la limitazione alla didattica nelle scuole, un modello di sorveglianza semplice ma estremamente efficace è costituito dall’utilizzo dei test molecolari salivari che, essendo anche meno invasivi dei tamponi naso-faringei, sono più semplici da eseguire anche su bambini molto piccoli. Questi test salivari, messi a punto dai pediatri e dai ricercatori dell’Ospedale Buzzi e dell’Università di Milano, sono piccoli cilindri in cotone, come quelli oggi comunemente utilizzati dai dentisti, che devono essere tenuti in bocca per qualche minuto. Privi di rischi, questi test risultano essere attendibili come i tamponi naso-faringei e, consentendo di raccogliere più materiale rispetto a questi ultimi, abbassano la possibilità di risultati erronei.

«Come ha dimostrato il nostro studio pilota condotto lo scorso aprile nelle scuole di Bollate – spiega il Prof. Gianvincenzo Zuccotti, Direttore di Dipartimento Pediatrico - Ospedale V. Buzzi ASST Fatebenefratelli – Sacco di Milano – la valenza dei test salivari molecolari è data dal fatto che essi sono in grado di “fotografare il momento”, evidenziando quello che sta accadendo, ad esempio, in una singola classe. Il test molecolare salivare è efficace sia su bambini sintomatici che asintomatici, consentendo di individuarli anche 24/48 ore prima rispetto ai normali tamponi naso-faringei. Inoltre, i test salivari molecolari, pur essendo meno invasivi, hanno dimostrato una sensibilità e specificità assolutamente sovrapponibili ai naso-faringei. La modalità con cui si raccoglie la saliva consente di ottenere un campione pulito, privo di effetti contaminatori che possano dare risultati erronei (falsi positivi o falsi negativi). Per questo, è auspicabile che, con il nuovo anno scolastico, essi vengano impiegati per screenare tutti i bambini <12 anni all’ingresso nelle scuole e successivamente in maniera random, con cadenza ad esempio quindicinale, evitando così il rischio di nuove chiusure scolastiche e il ritorno forzato alla didattica a distanza».

Una volta raccolto, il campione salivare deve essere processato con strumenti d’avanguardia, come quello messo a punto dall’azienda PerkinElmer che si basa sulla tecnica della Rt-Pcr (Real time-polymerase chain reaction) che ha un’attendibilità del 98%, così come confermato anche dalla FDA (Food and Drug Administration) americana, che ha collocato al primo posto per sensibilità e specificità lo strumento analitico dell’azienda. Altri vantaggi dei test molecolari salivari sono i costi contenuti e il riscontro rapido, in quanto essi vengono processati nell’arco di 6-12 ore. Inoltre, se collocato in un hub, lo strumento analitico può processare fino a 3.000 tamponi al giorno, offrendo ampie garanzie di individuazione rapidissima anche di alunni asintomatici.

Diverso il discorso per le università italiane, che attendono il rientro di oltre un 1.600.000 iscritti[2] per i quali, dal 1° settembre, sarà obbligatorio il green pass per accedere agli atenei. Per ottenere il green pass le alternative saranno tre: comprovata guarigione dal virus, un tampone negativo effettuato entro 48 ore o la vaccinazione contro il Covid.

Per monitorare la risposta anticorpale del vaccino, PerkinElmer è l’unica azienda ad aver messo a punto un test basato su macchie di sangue secco (DBS) per SARS-CoV-2 IgG che prevede il prelievo e l’analisi di una goccia di sangue essiccata su filtri di carta bibula. Simile ad un prelievo ematico e di facile utilizzo, il kit è stato sviluppato da PerkinElmer per la rilevazione della sieroconversione anti-SARS-CoV2 ed il suo follow-up nel tempo su campioni di sangue secco di individui cui sia stata somministrata la vaccinazione o per valutare se individui asintomatici siano stati esposti al contagio ed abbiano sviluppato una risposta adattativa al virus CoV-2.

«I campioni di sangue essiccato sono utilizzati da decenni, per esempio, nei programmi di screening neonatale – precisa a riguardo il Prof. Gianvincenzo Zuccotti – e garantiscono un’ampia validità diagnostica. In questo caso, il vantaggio dell’utilizzo del cartoncino Dried Blood Spot (DBS) per la raccolta del campione per il test Anti-SARS CoV-2 consiste non solo nel fatto che il campionamento viene svolto con una lancetta pungi dito da personale sanitario non specializzato o, potenzialmente, anche mediante auto-campionamento, ma soprattutto nella possibilità di misurare la risposta anticorpale al vaccino di singoli pazienti. Un’opportunità estremamente importante, quindi, per evitare di far ripartire l’infezione in popolazioni specifiche, come i pazienti fragili o gli anziani, oltre che per priorizzare l’erogazione di un’eventuale terza dose».

I campioni raccolti vengono processati attraverso l’utilizzo della piattaforma GSP® / DELFIA® sempre di PerkinElmer che può consentire l'elaborazione fino a 5.000 test al giorno. Una volta processato il campione, il risultato potrà comparire direttamente nel Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino

[1] Fonte MIUR, dati anno scolastico 2020-21 riferiti ai vari gradi scolastici (da scuola dell’infanzia a secondaria di secondo grado).

[2] Fonte MIUR, dati 2020

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