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COVID, MENO RICOVERI ANCHE PER I BAMBINI. MENO 21% IN UNA SETTIMANA

Covid oggi in Italia, i ricoveri scendono del 21,6% in una settimana. E' il calo più netto registrato nell'ultimo mese negli ospedali sentinella, monitorati dalla Federazione italiana delle Aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).

La curva delle ospedalizzazioni, infatti, ha cominciato a scendere il 1° febbraio con una lieve riduzione del 3% e per tutto il mese è stata evidenziata una decrescita graduale fino al picco registrato oggi. E se nei reparti ordinari intorno ai pazienti si attesta al 22% nelle terapie intensive il calo è pari al 18%.

Il report Fiaso conferma, inoltre, negli ospedali del Nord una discesa più veloce dei ricoveri pari al 26% mentre al Sud e nelle isole la curva si piega del 16%. Nelle strutture del Centro i pazienti sono ridotti del 23,5%. " Oggi abbiamo negli ospedali lo stesso numero di pazienti che la situazione ospedaliera prima di Natale, la situazione dei ricoveri Covid sta migliorando ma il virus non è ancora scomparso", spiega il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore.

" Quello che stiamo osservando ormai da due mesi negli ospedali è la comparsa, sempre più frequenti, di diagnosi incidentali di positività al Sars-Cov-2: i cosiddetti pazienti con Covid, ovvero coloro che arrivano in ospedale per curare altre patologie e vengono trovati positivi al tampone pre-ricovero, rappresentano ormai la metà dei ricoveri ordinari. Questa conferma l'alta protezione vaccinale dalle forme gravi della malattia, ma spinge sempre più gli ospedali a soluzioni organizzative per poter garantire l'assistenza sanitaria a tutti”.

“Un altro dato ormai consolidato che emerge dalle nostre rilevazioni - continua Migliore - è che oltre il 90% dei pazienti che oggi vengono ricoverati, sia nei reparti ordinari sia nelle rianimazioni, con sindromi respiratori e polmonari da Covid è affetto da altre gravi malattie e più del 70% è composto da no vax o da soggetti vaccinati con l'ultima dose da oltre 4 mesi. La quarta disponibilità dei pazienti con comorbidità, che, anche se vaccinati, possono andare incontro a forme gravi, è un tema prioritario e conferma l'importanza di procedere con la somministrazione della dose verso i soggetti immunodepressi a 4 mesi di distanza dall'ultima dose ".

"Occorrono interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità continuando a raccomandare l'uso della mascherina, evitare luoghi affollati e rispettare il distanziamento. Se si riuscisse a prevenire la maggior parte dei casi nelle persone con comorbidità, infatti - conclude il presidente Fiaso - i quadri gravi e i ricoveri in intensiva per Covid nelle zone un fenomeno residuale”.

La netta discesa dei ricoveri per Covid-19 in Italia si registra anche tra gli under18, con una percentuale di ospedalizzazioni ridotta in una settimana del 26%. Nel dettaglio: il 65% ha tra 0 e 4 anni, il 25% tra 5 e 11 anni, il 10% tra 12 e 18 anni. In particolare i neonati, da 0 a 6 mesi, costituiscono il 25% del totale.

Il numero di casi di piccoli pazienticoverati ricoverati senza vaccinati emerge dal report Fiaso per fortuna si è ridotto si genitori - vaccinati: l'85% dei genitori: l'85% dei genitori ha entrambi i casi, rimane solo un 15% di mancata vaccinale di uno copertura dei due genitori o di entrambi.

“L'aumento della copertura vaccinale dei genitori di bambini piccolissimi è un dato finalmente positivo. L'appello rivolto alla vaccinazione a mamme e papà che in questi mesi abbiamo instancabilmente - commenta il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore - è andato evidentemente a segno: tocca agli adulti proteggere i più piccoli che non possono essere ancora vaccinati. È opportuno ribadirlo ancora per le donne in gravidanza che ancora non hanno fatto la profilassi vaccinale”, conclude.

 
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