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CORONAVIRUS, SNAMI: ARGINARE 'CROCIFISSIONE' DEI MEDICI

"Lo Snami propone alle istituzioni la strada da seguire in questa fase in cui continuano i contagi e le morti. Dobbiamo arginare le crocifissioni dei Medici". Lo afferma in una nota Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami.

"Attraverso mille strategie su tanti fronti viceversa l'elenco degli oltre settanta Colleghi deceduti ad oggi e' destinato tristemente ad allungarsi. Molti di loro si sono infettati andando a casa di un paziente per cui occorre da subito sviluppare e 'istituzionalizzare' la telemedicina ed il teleconsulto, in una assitenza medica territoriale che inevitabilmente ha cambiato percorsi e deve oggi,in tempo di guerra, cercare 'straordinari aggiustamenti'.

Lo Stato non puo' fornire dispositivi di protezione personale per tutti,e al momento sono sottodimensionati- aggiunge Domenico Salvago, vicepresidente nazionale Snami- per cui una chance importante per fermare il virus nel territorio e' avere delle squadre speciali a cui affidare una missione speciale andare a casa dei sospetti, fare il tampone al paziente e familiari, iniziare una terapia, trasferire il paziente in una struttura ospedaliera al bisogno, monitorare i guariti e dimessi".

"Queste Unita' Speciali, le USCA, al momento operano sul campo solo in alcune realta' regionali ed in altre non sono partite paradossalmente anche per mancanza di equipaggiamenti di protezione adeguati- aggiunge Gianfranco Breccia, segretario nazionale Snami, che in tante e troppe realta' la parte pubblica non sia stata all'altezza della situazione, tra paure,poca professionalita', scarsa lucidita' ed improvvisazione, in cui poco si capisce chi da ordini e indicazioni e chi dovrebbe eseguirli.

Una catena di comando in cui c'e' discrepanza tra cio' che codificano ordinanze,decreti e circolari e l'applicazione concreta e pratica degli stessi. Quasi la parte pubblica si lavi la coscienza nell'emanare e formalizzare indicazioni e lasci perdere la concretezza e fattibilita' dei percorsi. Quando sara' tutto finito andremo a fare i conti con chi ha contribuito ad alimentare e non fermare questa strage di Medici. Lo dobbiamo alla memoria di chi ci ha lasciato come obbligo morale ed impegno verso le loro famiglie".

"Le squadre speciali nel territorio- concludono i tre dirigenti Snami- sono le uniche che le Regioni possono dotare di maschere,occhiali, guanti, tute, calzari e vettura dedicata, nell'impossibilita' oggettiva,all'oggi, di poter garantire a tutto il personale sanitario e parasanitario una condizione di reale sicurezza. Possiamo attrezzare bene pochi palombari per immergersi sott'acqua, ma non possiamo dare tuta,bombole e maschera a tutti i bagnanti della spiaggia. Viceversa se costringiamo tutti quelli della spiaggia ad andare sott'acqua senza equipaggiamento, avremo una inevitabile moria di affogati!".

info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus  

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