Coronavirus, SIFO: i farmacisti assicurano preparazioni galeniche salvavita: antiretrovirali per i pazienti che non riescono a deglutire
Nello specifico SIFO ha condiviso oggi una “Istruzione operativa per l’allestimento di preparati magistrali a base di antiretrovirali da somministrare a pazienti non in grado di deglutire forme solide intere”, documento tecnico che viene proposto a tutti i farmacisti ospedalieri italiani per l'assistenza di pazienti in terapia intensiva. Si tratta di un documento che – in previsione di un aumento della necessità di somministrare farmaci disponibili oggi solo in compresse a pazienti intubati e della mancanza sul mercato di altre forme farmaceutiche idonee alla somministrazione attraverso sondino – mette in comune alcune informazioni galeniche elaborate sulla base della letteratura scientifica internazionale.
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Il campo di applicazione di queste istruzioni si riferisce ad un galenico magistrale destinato a quei pazienti che non sono in grado di deglutire forme farmaceutiche orali solide e necessitano quindi della riduzione della compressa in una forma liquida di differenti formulazioni a base di lopinavir, ritonavir, darunavir e cobicistat. La sopradescritta procedura è stata elaborata dall’Area Galenica Clinica SIFO e da SIFAP (la Società dei Farmacisti Preparatori).
Per la parte approvvigionamenti il farmacista ospedaliero su tutto il territorio nazionale sta garantendo la dispensazione di tutti i Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, facciali filtranti FFP2 e FFP3, semi maschere con filtri specifici per agenti infettivi, camici, tute, visiere, occhiali...) e mascherine chirurgiche, che sono strumenti nevralgici per ridurre il rischio di contagio e di propagazione del virus. Inoltre la figura del farmacista ospedaliero sta garantendo la dispensazione dei farmaci utilizzati nei protocolli off label nel trattamento dei pazienti e la dispensazione dei farmaci per le terapie di supporto, tematiche su cui è anche sempre particolarmente attiva e quotidiana la collaborazione stretta con l'Agenzia Italiana del Farmaco.
Inoltre la SIFO sta collaborando attivamente con l'European Association of Hospital Pharmacists (EAHP) per la definizione collaborativa di pratiche e modelli di farmacia ospedaliera con cui affrontare l'emergenza in una scala sovra-nazionale. A tutto questo si aggiungono l'impegno e la collaborazione che i farmacisti ospedalieri italiani stanno offrendo alle direzioni strategiche ed ai provveditori a dimostrazione della capacità di essere elemento di unione all'interno della filiera sanitaria.
Si tratta quindi, nel complesso, di attività svolte da tutti i farmacisti ospedalieri italiani e fortemente orientate a governare alcuni tra i temi più critici e sensibili dell'emergenza da COVID-19, all'interno dell'immenso spiegamento organizzativo e professionale di forze, attività e responsabilità che sta coinvolgendo l'intero Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
Proprio di fronte a questo scenario, SIFO coglie l'occasione per sottolineare la propria sorpresa e fortissima delusione di fronte al Decreto del 5 marzo 2020 nel quale si ipotizza l'assunzione con incarichi di lavoro autonomo di specializzandi o pensionati dell'ambito sanitario di varie specialità (dalla terapia intensiva alla radiodiagnostica) dimenticando proprio i farmacisti ospedalieri, una sottovalutazione della necessità di risorse nell'ambito specifico che potrebbe rivelarsi tragica ai fini della corretta gestione di una crisi che ha dimensioni e ricadute ad oggi non correttamente misurabili sui cittadini, sul SSN e sul sistema Paese.
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