IT   EN

Ultimi tweet

Coronavirus, indice di trasmissibilità (Rt) inferiore a uno. Tutti i dati delle singole regioni

 
Al momento in Italia non vengono riportate situazioni critiche relative all’epidemia di Covid-19. È questo in sintesi il risultato del monitoraggio degli indicatori per la cosiddetta Fase 2 per la settimana tra il 25 e il 31 maggio.
 
Si sottolinea che, per i tempi tra esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero durante la prima fase di riapertura (tra il 4 e il 18 maggio 2020).
 
I principali risultati del monitoraggio:
 
- Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia è favorevole con una generale diminuzione nel numero di casi ed una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. Si rileva inoltre un forte miglioramento della qualità e dettaglio dei dati inviati dalle Regioni/PPAA al Ministero della Salute ed all’Istituto Superiore di Sanità e discussi nella Cabina di Regia.
Persiste, in alcune realtà regionali, un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevato seppur in diminuzione. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante.
- In quasi tutta la Penisola, inoltre, sono documentati focolai di trasmissione attivi. Tale riscontro, che in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, evidenzia tuttavia come l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa.
- La stima dell’indice di trasmissibilità (Rt) per data inizio sintomi nel periodo dal 12/5 al 25/5, calcolato al 3/6/2020, mostra valori medi al di sotto di 1 in tutte le Regioni/PPAA. Per quanto riguarda la stima dell’Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto piccolo possono verificarsi temporanee oscillazioni con Rt>1, a causa di piccoli focolai locali, senza che questo rappresenti necessariamente un elemento preoccupante.
 

Si va da un Rt pari a zero in Basilicata a quello della Lombardia, la regione più colpita dai contagi nei mesi clou dell'emergenza, che ha al momento il valore più alto: un Rt pari a 0,91, in lieve risalita (nella precedente rilevazione era a 0,75) ma comunque sotto la soglia di 1, ritenuta importante dagli esperti.  

Dal quadro tracciato emerge quindi che alcune regioni che nelle scorse settimane apparivano come 'osservate speciali' ora non lo sono più. Mentre altre vedono lievemente risalire il proprio valore Rt, che - come ripetuto più volte dagli esperti - non è una pagella ed è molto dinamico, sensibile a oscillazioni provocate anche da singoli eventi, e va letto in combinazione con altri dati, per esempio la numerosità dei casi. Un 'faro' si era acceso per alcune regioni nelle scorse settimane. A fine maggio si era parlato per esempio della Val d'Aosta, che adesso secondo l'ultimo report di monitoraggio ha un Rt pari a 0,47.  

Insieme alla Lombardia, che nella settimana presa in considerazione (25-31 maggio) ha un'incidenza di 15,4 casi per 100.000 abitanti (per avere un'idea però del miglioramento registrato basti pensare che l'incidenza cumulativa di questa regione considerato tutto il periodo epidemico supera 886 per 100.000 abitanti), si trovano nella parte alta della forbice (con un Rt più vicino di altre alla soglia di 1) le Marche e le province autonome di Trento e Bolzano, tutte con un Rt pari a 0,86, seguite da Puglia (0,78), Abruzzo e Friuli Venezia Giulia (entrambe a 0,76), Lazio (0,75), Toscana (0,72).  

Nella fascia medio-bassa regioni come Umbria (0,65) e Veneto (0,61), Molise (0,59), Campania, Emilia Romagna e Piemonte con un valore di Rt pari a 0,58, Sicilia a 0,55. Seguono la Liguria con un Rt pari a 0,48, la Calabria con 0,37 e la Sardegna ferma a 0,14, tra i valori più bassi registrati nella Penisola. Le misure di lockdown in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni/PPAA. La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente alla prima fase di transizione, è complessivamente positiva.

 
Aggiornamenti gratis nel canale Telegram: t.me/salutedomani

Commenta questo articolo:

*
Il tuo indirizzo email non sarà visibile agli altri utenti.
Il commento sarà pubblicato solo previa approvazione del webmaster.