ARRESTO CARDIACO, STUDIO DI 'RESUSCITATION' PROMUOVE APP DAE RESPONDER

Riuscire a precedere i servizi di emergenza medica e prestare i primi soccorsi in caso di arresto cardiaco in oltre il 13% dei casi. Questo è possibile in Emilia-Romagna, grazie ad un'applicazione di accesso pubblico alla defibrillazione che riunisce una rete di primi soccorritori occasionali diffusi in tutto il territorio, grazie ai quali diventa possibile salvare più vite umane. A certificarlo è uno studio pubblicato su 'Resuscitation', una delle più prestigiose riviste scientifiche in campo internazionale, dedicato all'applicazione Dae RespondER, che permette di accorciare i tempi di intervento e fornisce una mappatura regionale dei defibrillatori sul territorio.
Come spiegano dalla Regione, l'applicazione, sviluppata dal Sistema 118 e attiva dal 2017, è completamente integrata con le centrali operative 118 della Regione, e nel 2018 ha vinto il premio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano. Ad oggi sono quasi 15mila i volontari che hanno scaricato l'applicazione e sono pronti ad intervenire su tutto il territorio regionale. Il loro contributo aiuta a rendere più veloci i soccorsi. Secondo le linee guide dell'European resuscitation council pubblicate nel 2021 in caso di arresto cardiaco defibrillare entro tre/cinque minuti dall'inizio dell'arresto cardiaco può aumentare le possibilità di sopravvivenza dal 50 al 70%, invece per ogni minuto che passa senza soccorsi queste diminuiscono circa del 10%.
"È un importante riconoscimento per la sanità dell'Emilia-Romagna, che è stata la prima regione in Italia ad investire in un'applicazione per velocizzare i soccorsi in caso di arresto cardiaco- commenta l'assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. In questi casi, intervenire in fretta significa salvare vite. Per questo ringrazio le migliaia di volontari che partecipano al programma e invito tutti gli emiliano-romagnoli a scaricare l'App Dae RespondER per entrare a far parte di questa rete e aumentare le possibilità di sopravvivenza di chi viene colpito da arresto cardiaco".